martedì 19 aprile 2011

Il Mondo di Kyle (da Caffenews - 10 aprile 2011)

Chi pensa che la musica sia tutta reality e showbiz sbaglia. La musica è reale così come il “paese è reale”, ed in questa realtà è bello trovare dei progetti raffinati, piccoli, ma curati che si spera possano diventare grandi e raggiungere presto tante persone.

Chi cerca infatti, nei meandri della musica d’autore vera, che sia fuori dal commerciale e soprattutto qualcuno che abbia cose da dire, seguendo le strade giuste sicuramente incontrerà Michele Alessi, in arte Kyle. E noi l’abbiamo incontrato, trovato ed ascoltato; abbiamo chiacchierato qua e là con questo ragazzo calabrese, che tanto è cresciuto da quando suonava nel proprio salotto di casa, del suo progetto musicale, del suo EP.

Parliamo un poco del progetto Kyle

“Kyle è un progetto che esiste da tanto tempo, prima ancora di chiamarsi così; è la mia visione casalinga – comprese le ciabatte – del cantautorato. In pratica però, si è concretizzato a metà 2008, assumendo il suo carattere intimo ed il cantato in inglese, scelta che mi è venuta naturale nonostante io sia sempre stato un sostenitore del cantato italico. Da qualche tempo mi accompagnano un po’ di persone: Ignazio Nisticò (Camera237, Portland Souvenir) Massimo Palermo (Red Basica, Brunori sas), Dario della Rossa e il suo piano (Brunori sas). Per questo EP di esordio ho scelto cinque pezzi, tra i quindici scritti finora; l’idea è quella di pubblicarne altri cinque, dopo l’estate”.

Ho letto sul tuo my space la frase relativa ai tuoi pezzi, che cito testualmente: “from my bedroom to your ears”; ce la spieghi?

“Molto semplicemente è un modo per descrivere una caratteristica di Kyle, ovvero la sua intimità e il suo essere diretto, evitando le sovrastrutture di arrangiamenti che spesso caratterizzano altri miei lavori. Canzoni, insomma nude e crude, anche se in realtà un po’ di arrangiamento nel disco lo si sente. Piuttosto, questa definizione, al momento, si addice bene agli showcases che sto portando in giro per promuovere Kyle: due chitarre e una voce (in compagnia dell’amico Aldo D’Orrico membro di Miss Fraulein, Muleskinner Boys ecc.)”.

Come mai hai deciso di dare la possibilità di scaricare l’EP? Scelta legata all’esigenza di offrire a tutti la possibilità di avre la tua musica “legalmente” senza pagare? Credi che sia un buon metodo da seguire anche per artisti affermati?

“Quando Rockit mi ha proposto di concedermi uno spazio sulla propria homepage e di mettere l’EP in free download non ci ho pensato due volte. Il progetto è molto giovane, e per me è stata un’ottima vetrina, in realtà io metterei in freedownload tutto quello che faccio, anche perchè alla fine chi ti vuole sostenere per davvero i tuoi dischi li compra, insomma c’è un discorso ben più ampio del solito o compro il cd o lo scarico”. Devo dire che la proposta di Rockit è stata importante anche per un altro motivo: mi ha fatto stringere sui tempi, permettendomi di chiudere il disco. Altrimenti ci avrei messo un anno. Per il resto non farmi domande difficili su cosa debbono fare gli artisti affermati, problemi loro”. :)

Sappiamo tutti che sei elemento fondamentale dei Captain Quentin: qual è il rapporto tra i due progetti? Quanto c’è di Kyle nei Captain Quentin e viceversa?

“Captain Quentin esiste con nomi diversi e formazione leggermente variata dal 1997, basterebbe questo per dimostratre quanto ci sono legato. Abbiamo appena pubblicato per l’etichetta toscana fromSCRATCH records il nostro secondo disco, Instrumental Jet Set di cui siamo davvero soddisfatti. E’ ovvio che in Kyle mi porto dietro tutta l’esperienza maturata con gli altri miei progetti, anche se ciò non si traduce in assonanze musicali o timbriche simili. Se riesci a trovare qualcosa di Kyle nei Captain Quentin ti stimo davvero. (rispondendo a questa sfida direi che qualcosa ho trovato: nei Captain Quentin c’è tutto l’universo di Kyle).

Ascoltando i brani, soprattutto “The great lock”, ho trovato influenze british, mi sbaglio?

“British? si. Si, nel senso che ti sbagli. Ascolto molta moltissima musica americana piuttosto, e devo ammetere, poca musica inglese. Indirettamente è ovvio che le influenze mi arrivano comunque, probabilmente di seconda mano”.

A questo punto, dacci qualche news su tour, promozioni varie, showcases.

“Come dicevo prima, per adesso sto portando in giro Kyle in versione nuda e cruda, in piccoli showcases che finora, per necessità, non sono mai andati aldilà del territorio calabrese. Sto cercando di organizzarmi al meglio per far confluire tutti gli altri quattro componenti della crew, che sono sempre molto impegnati, e anche me stesso, in un tour di presentazione del progetto in modalità full optional, ovvero con batteria, chitarra, organi e pianoforte. Ma al momento siamo ancora in alto mare, visto i nuovi lavori di Brunori Sas, Camera237 e dei miei stessi Captain Quentin”.

Si conclude così la nostra chiacchierata. E concludete con noi, anche voi questa lettura sperando che accettiate il nostro consiglio: scoprite anche voi nuove realtà, esplorate ed ascoltate il mondo, soprattutto quello di Kyle racchiuso nel suo EP. Non resterete delusi.

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