lunedì 2 maggio 2011

lost

Leggendo qua e là, tra i giornali, depliant, opuscoli vari che ho portato con me da perugia, è saltata fuori questa lettera ritrovata in via Nolan, scritta da daniele aureli.
E non posso non riportarla qui, sulle pagine di questo blog, perchè rientra pienamente nell'idea del mio viaggio tra le cose del mondo.
Buona Lettura.

Incastrato in 3000 battute
ritrovata lettera in via Nolan (l'ombra del racconto...) di Daniele Aureli

Mi chiamo Anna Della Notte e un giorno perderò anche questa lettera. Perdo ogni cosa. Mi perdo sempre il calzino destro, le penne e le matite le dimentico ovunque. I soldi mi cadono e non li ritrovo più. Le sciarpe le lascio in ogni parte del mondo al di fuori di dove dovrebbero essere. Magliette: le tolgo e poi non ricordo più che fine fanno. Libri...I libri proprio non li capisco: sto leggendo, mi distraggo, arriva una chiamata, lascio il libro e poi non lo ritrovo più. Com'è possibile, dove cazzo è finito? Era qui! Lo ritrovo dopo mesi, sotto il mio letto, in cucina, in bagno, sotto a una pila di altri libri, immerso in un mare di boh e da tante altre parti assurde di questa storia.

Una volta ho perso conoscenza; ho bevuto talmente tanto vino da non ricordare più il mio nome: bicchieri su bicchieri a formare bottiglie su bottiglie a creare un vuoto di pensiero. Ho perso due chili e ho gioito, ne ho ritrovati quattro e ho imprecato. In discoteca ho perso il mio cellulare e dopo poco anche la speranza di ritrovarlo; una volta ho anche perso il cellulare di mia sorella, ma ho anche perso l'occasione per confessarle questa verità. Ho perso la strada più volte e spesso non l'ho più ritrovata.

PS: tutt'ora sono in cerca della retta via. Ho perso la fede...E per non fare confusione vi confesso fra parentesi che (non ho mai avuto intenzione di sposarmi). Ho scritto il titolo di questa lettera su una pagina di quaderno rosso. Il quaderno l'ho ritrovato, il titolo no. Dimentico nomi cose città obbligo e/o paragoni. Dimentico di finire le frasi, a volte inizio a scrivere e non term

Perdo la memoria di alcune parole e faccio confusione. Non distinguo lapsus da lapis, maglione da felpa e fogli da fogliame. Quando avevo 16 anni sono uscita di casa con il mio cane, ma ho dimenticato di portarlo con me. Io non sono più tornata sui miei passi, mentre lui, forse...Mi starà ancora aspettando. Dimentico gli amori passati. Ho amato ogni uomo che ho spogliato, amato per un giorno, per una notte, per una vita. Perdo gli appunti che mi servono per ricordare di non perdermi gli appunti.
Bracciali, anelli, orecchini, collane e cerchietti sono nella top five delle "cose che perdo con facilità". Ho perso la mia ingenuità poco tempo fa, la mia verginità molto tempo fa

Ho dimenticato di mettere il punto nella frase precedente e ho dimenticato di terminare le frase alcune righe fa e ho dimenticato che ho scritto fa anche prima quindi sarebbe meglio evitare la rip
etizione Dimentico, perdo, lascio cadere, andare, non mi curo, scivolano via pensieri, cadono ricordi e mi lasciano leggera, si spengono rimembranze di giorni passati che non servono più. Tutto scorre e il mondo non si ferma. C'è una cosa che non riesco a dimenticare, che non mi lascia in pace, che mi viene a trovare nei momenti meno opportuni. Una cosa che non riesco a perdere. Non riesco a ricordare che mi devo dimenticare ormai...Il tuo nome.

domenica 24 aprile 2011

about ourselves

Anche per quest'anno il Festival Internazionale del Giornalismo si è concluso.
La sala stampa si è svuotata. Le telecamere si sono spente. Le macchine fotografiche ormai sono con gli obiettivi chiusi. Eppure sembra non essere finito.
Tra incontri importanti e poco probabili; una ripresa ed un altra, pronti per andare in tv; tra corse e risate; tra foto ed interviste si è concretizzato il nostro tentativo di essere giornalisti, o meglio, di raccontare il mondo.
Chiunque di noi ci ha provato: attraverso parole, suoni ed immagini.

E ritornando a casa ha portato con sè un valore aggiunto: l'aver scoperto persone meravigliose, che condividono la stessa passione, che possiedono la stessa tenacia ed hanno la voglia di aggredire la realtà e non di subirla.
Un grazie va a tutti voi, meravigliosi compagni di viaggio. Di un'esperienza unica in un posto nel mondo che vale la pena vivere.

giovedì 21 aprile 2011

this is a call to arms, brothers and sisters. a call to war. and than will came the rain, that washes away everything. and than will came the sun. with the summer, the colours, the sea. after the battle, will came the peace.

martedì 19 aprile 2011

Il Mondo di Kyle (da Caffenews - 10 aprile 2011)

Chi pensa che la musica sia tutta reality e showbiz sbaglia. La musica è reale così come il “paese è reale”, ed in questa realtà è bello trovare dei progetti raffinati, piccoli, ma curati che si spera possano diventare grandi e raggiungere presto tante persone.

Chi cerca infatti, nei meandri della musica d’autore vera, che sia fuori dal commerciale e soprattutto qualcuno che abbia cose da dire, seguendo le strade giuste sicuramente incontrerà Michele Alessi, in arte Kyle. E noi l’abbiamo incontrato, trovato ed ascoltato; abbiamo chiacchierato qua e là con questo ragazzo calabrese, che tanto è cresciuto da quando suonava nel proprio salotto di casa, del suo progetto musicale, del suo EP.

Parliamo un poco del progetto Kyle

“Kyle è un progetto che esiste da tanto tempo, prima ancora di chiamarsi così; è la mia visione casalinga – comprese le ciabatte – del cantautorato. In pratica però, si è concretizzato a metà 2008, assumendo il suo carattere intimo ed il cantato in inglese, scelta che mi è venuta naturale nonostante io sia sempre stato un sostenitore del cantato italico. Da qualche tempo mi accompagnano un po’ di persone: Ignazio Nisticò (Camera237, Portland Souvenir) Massimo Palermo (Red Basica, Brunori sas), Dario della Rossa e il suo piano (Brunori sas). Per questo EP di esordio ho scelto cinque pezzi, tra i quindici scritti finora; l’idea è quella di pubblicarne altri cinque, dopo l’estate”.

Ho letto sul tuo my space la frase relativa ai tuoi pezzi, che cito testualmente: “from my bedroom to your ears”; ce la spieghi?

“Molto semplicemente è un modo per descrivere una caratteristica di Kyle, ovvero la sua intimità e il suo essere diretto, evitando le sovrastrutture di arrangiamenti che spesso caratterizzano altri miei lavori. Canzoni, insomma nude e crude, anche se in realtà un po’ di arrangiamento nel disco lo si sente. Piuttosto, questa definizione, al momento, si addice bene agli showcases che sto portando in giro per promuovere Kyle: due chitarre e una voce (in compagnia dell’amico Aldo D’Orrico membro di Miss Fraulein, Muleskinner Boys ecc.)”.

Come mai hai deciso di dare la possibilità di scaricare l’EP? Scelta legata all’esigenza di offrire a tutti la possibilità di avre la tua musica “legalmente” senza pagare? Credi che sia un buon metodo da seguire anche per artisti affermati?

“Quando Rockit mi ha proposto di concedermi uno spazio sulla propria homepage e di mettere l’EP in free download non ci ho pensato due volte. Il progetto è molto giovane, e per me è stata un’ottima vetrina, in realtà io metterei in freedownload tutto quello che faccio, anche perchè alla fine chi ti vuole sostenere per davvero i tuoi dischi li compra, insomma c’è un discorso ben più ampio del solito o compro il cd o lo scarico”. Devo dire che la proposta di Rockit è stata importante anche per un altro motivo: mi ha fatto stringere sui tempi, permettendomi di chiudere il disco. Altrimenti ci avrei messo un anno. Per il resto non farmi domande difficili su cosa debbono fare gli artisti affermati, problemi loro”. :)

Sappiamo tutti che sei elemento fondamentale dei Captain Quentin: qual è il rapporto tra i due progetti? Quanto c’è di Kyle nei Captain Quentin e viceversa?

“Captain Quentin esiste con nomi diversi e formazione leggermente variata dal 1997, basterebbe questo per dimostratre quanto ci sono legato. Abbiamo appena pubblicato per l’etichetta toscana fromSCRATCH records il nostro secondo disco, Instrumental Jet Set di cui siamo davvero soddisfatti. E’ ovvio che in Kyle mi porto dietro tutta l’esperienza maturata con gli altri miei progetti, anche se ciò non si traduce in assonanze musicali o timbriche simili. Se riesci a trovare qualcosa di Kyle nei Captain Quentin ti stimo davvero. (rispondendo a questa sfida direi che qualcosa ho trovato: nei Captain Quentin c’è tutto l’universo di Kyle).

Ascoltando i brani, soprattutto “The great lock”, ho trovato influenze british, mi sbaglio?

“British? si. Si, nel senso che ti sbagli. Ascolto molta moltissima musica americana piuttosto, e devo ammetere, poca musica inglese. Indirettamente è ovvio che le influenze mi arrivano comunque, probabilmente di seconda mano”.

A questo punto, dacci qualche news su tour, promozioni varie, showcases.

“Come dicevo prima, per adesso sto portando in giro Kyle in versione nuda e cruda, in piccoli showcases che finora, per necessità, non sono mai andati aldilà del territorio calabrese. Sto cercando di organizzarmi al meglio per far confluire tutti gli altri quattro componenti della crew, che sono sempre molto impegnati, e anche me stesso, in un tour di presentazione del progetto in modalità full optional, ovvero con batteria, chitarra, organi e pianoforte. Ma al momento siamo ancora in alto mare, visto i nuovi lavori di Brunori Sas, Camera237 e dei miei stessi Captain Quentin”.

Si conclude così la nostra chiacchierata. E concludete con noi, anche voi questa lettura sperando che accettiate il nostro consiglio: scoprite anche voi nuove realtà, esplorate ed ascoltate il mondo, soprattutto quello di Kyle racchiuso nel suo EP. Non resterete delusi.